venerdì 30 dicembre 2011

Il negozio di scarpe di mio nonno



"Io appartengo a una grande azienda che produce scarpe..." disse l'ingegner Carozzi. "In questi tempi di crisi, l'azienda sta andando molto male, e sta cominciando a licenziare. Io mi guardo intorno, e credo di aver capito perchè l'azienda in cui lavoro sta fallendo: è perché noi siamo dei bravi venditori, siamo degli ottimi manager, ma non ci capiamo un gran che di scarpe! Anzi, nelle riunioni aziendali si sente spesso dire con una punta di orgoglio dai nostri capi che loro non ci capiscono molto di scarpe, del resto loro sono bravi dirigenti, bravi venditori, non importa che vendano scarpe oppure lustrini natalizi. Non importerà, d'accordo, intanto però l'azienda sta fallendo." L'ingegner Carozzi si scostò un attimo per accendersi la pipa. Fuori stava cominciando a nevicare. "Io dico queste cose con cognizione di causa, sapete." Fece una pausa di riflessione, poi continuò: "Mio nonno aveva un negozio di calzature in centro. Il suo negozio era sempre pieno di gente! E tutti erano molto sorpresi che il negozio di mio nonno fosse sempre pieno. Perché dovete sapere che mio nonno aveva un carattere difficile, era un burbero, un uomo molto pragmatico, era l'esatto contrario di un buon venditore. Lui era capace di dire a un cliente che aveva messo gli occhi su una scarpa molto costosa, che quella scarpa non era per lui, di lasciar perdere, di uscire dal negozio e risparmiare i suoi soldi. Il negozio di scarpe di mio nonno era sempre pieno perché la gente sapeva che quell'uomo burbero era davvero un intenditore di scarpe! Questo perché prima di essere un negoziante era stato un calzolaio. La gente sapeva che quando andava da lui poteva chiedere un consiglio sulla scarpa adatta a lui, e ricevere una risposta del tutto sincera e competente. La gente in quegli anni doveva risparmiare su tutto: non poteva permettersi un acquisto sbagliato! E sapeva che mio nonno gli avrebbe venduto la scarpa giusta. E il suo negozio era sempre pieno! Nonostante lui fosse un burbero, avesse un carattere difficile e non fosse tagliato per il mestiere di commerciante." L'ingegner Carozzi si voltò verso i suoi interlocutori, sorrise loro con un sorriso amaro, poi si voltò e se ne andò per la sua strada.