venerdì 21 agosto 2015

Lezioni di leadership da Flo Rida

Nell'ultimo video del rapper nero Flo Rida, c'è una scena che secondo me insegna almeno quattro punti fondamentali nell'esercizio di una leadership vera.

Nel video, Flo Rida è seduto per strada con i suoi amici - il suo team, potremmo dire -  e a un certo punto succede qualcosa di notevolmente straordinario.



Passa un ambulante di gelati (54") e Flo Rida si alza e offre il gelato ai suoi amici. Fin qui, niente di strano. E' il come lo fa, che è straordinario.

Ordina un gelato per ciascuno dei suoi amici, poi se lo fa dare di persona, poi lo porge, con cura, personalmente a ciascuno dei suoi: Ecco questo è per te, Alessio, Questo è il tuo, Daniela. Non è notevole? Avremmo fatto lo stesso?

In questo brevissimo passaggio, il rapper esercita la leadership in quattro importanti modi: il vero leader:

  • ti indica la via e ti spiana la strada
  • ti coinvolge personalmente e ti chiama per nome
  • si prende cura di te, assicurandosi che tu abbia tutto il necessario per proseguire
  • si spende in prima persona e ci mette la faccia

Nella mia carriera ho lavorato con tanti leader, veri o presunti tali, leader naturali o imposti dall'alto. Ho notato nei primi, sempre rispettati, i quattro punti di cui sopra.




giovedì 28 agosto 2014

Cercare in un file in Windows 8

Vi sarà sicuramente capitato di ricercare i contenuti di un file in Windows 8... e di non trovarli mai! Fate il vostro bel "swype" come vi hanno insegnato, andate sulla lente di ingrandimento, mettete la parola da cercare e... mai che vi trovi il documento che contiene quella parola!

Avrete sicuramente mandato a quel paese gli ingegneri del software della Microsoft, e avrete pensato che quelli che dicono che Windows non funziona hanno ragione!

No, in realtà la ricerca indicizzata di Windows 8 (e 8.1 ovviamente) funziona molto bene, peccato che occorra personalizzarla - e questa è una delle prime cose che andrebbe fatte dopo aver installato il sistema operativo.

Per ovvi motivi, Windows appena installato indicizza solo alcune (poche!) cartelle, perché altrimenti le operazioni di indicizzazione sarebbero molto lunghe, e il file che contiene l'indice potrebbe diventare enorme.

Tuttavia, è molto semplice personalizzare le opzioni di ricerca e ottenere un'indicizzazione dei vostri contenuti, in modo da poterli trovare immediatamente.

Per prima cosa, swype (cioè passare il mouse sulla parte destra dello schermo), selezionare "Impostazioni" ("Settings") e poi "Pannello di Controllo" ("Control Panel").

In alto a sinistra nel box di ricerca scrivete, se avete Windows in inglese "index", altrimenti in italiano "indicizzazione". Verrete portati a questa schermata:


Attraverso questa schermata, premendo "Modify" ("Modifica"), è possibile selezionare le cartelle del PC i cui contenuti verranno indicizzati e saranno quindi disponibili per una ricerca veloce.

Unico consiglio: non esagerate! Immettete solamente le cartelle dove effettivamente archiviati i vostri documenti.

Se, come me, avete due dischi, e sul primo mettete solamente il sistema operativo, è buona norma cambiare la posizione del file di indice in modo che questo risieda sul vostro disco più capiente.

Per farlo andate su "Advanced" ("Impostazioni avanzate"):


Selezionate la cartella che conterrà i file di indice, e poi premete il tasto "Rebuild" ("Ricostruisci"). In questo modo, i vecchi file indice verranno cancellati, e quelli nuovi verranno salvati nella nuova posizione.

Infine, valutate se vi interessa che le ricerche fatte con lo swype includano o meno risultati dal Web. Per personalizzare quest'ultima opzione potete agire su: "Settings" ("Impostazioni"), "Change PC Settings" ("Cambia impostazioni"), "Search and Apps" ("Ricerca e App"), e poi mettete a "Off" (oppure "On") l'impostazione "Use Bing to search online" ("Usa Bing per cercare online").


 

mercoledì 14 maggio 2014

Clonare un repository da GitHub


Ecco una breve guida per effettuare il clone di un repository di codice sorgente da GitHub, modificarlo e poi sottomettere le modifiche. Il tutto direttamente da linea di comando. Com'è ovvio, occorre aver installato in locale git.

Per prima cosa occorre creare una directory e posizionarvisi sopra.

Quindi occorre effettuare il 'cloning':

git clone https://github.com/guildenstern70/cpp11learn.git
git status

Questa operazione crea un'esatta replica di tutti i file sul repository, non solo i sorgenti ma anche tutti i file ancillari, ad esempio la 'History'.

'git status' mi dà un feedback delle operazioni effettuate.

A questo punto posso cominciare a modificare i miei file. Quando ho finito il lavoro, occorre mettere in 'stage' le modifiche, che saranno così pronte per essere committate: lo si fa con il comando 'add':

git add <files...>
git status

Con il comando 'add' aggiungo i file che non erano presenti, oppure indico quali file esistenti sono stati modificati - esatto, è lo stesso comando per entrambe le operazioni.

Quando sono pronto per rendere operative le modifiche, effettuo il commit in locale:

git commit
git status

Ora occorre dare un nome al branch remoto, ad esempio: github. In questo modo posso indicare su quale repository lavorare, quello in locale, che normalmente è indicato come 'master' e quello in remoto, che qui chiamo 'github', ma che normalmente si indica come 'origin':

git remote add github https://github.com/[username]/[projectname].git
git remote -v

L'indirizzo https del repository si trova sul sito github del repository stesso.

Infine, per sincronizzare il repository locale con quello remoto, cioè in un certo senso per fare l'upload delle modifiche si dà il comando 'push':

git push -u github master

Viene chiesta la nostra username e password su GitHub, e dopo averle inserite, il gioco è fatto.

martedì 29 aprile 2014

Di che tipo è una Funzione Lambda?


Le funzioni lambda sono balzate agli onori delle cronache soprattutto perché l'ultima versione di Java le supporta direttamente, mentre sono molti altri i linguaggi che le integrano nella loro sintassi, ad esempio Ruby, Python e Scala.

Nel campo della programmazione una funzione lambda è una funzione anonima che può essere chiamata e passata direttamente, senza cioè essere nominata con un identificatore, come lo è una funzione normale, che ha un suo nome che rende possibile chiamarla nominalmente.

Ad esempio, in Scala, una funzione lambda ha questa sintassi:



val circleArea = (radius: Double) => 
                     { radius * radius * Math.PI }



in questo caso il nome "circleArea" non è il nome della funzione, ma è il nome dell'oggetto a cui si associa la funzione lambda. La differenza è sottile ma sostanziale: una funzione lambda può essere associata a molte diverse variabili con diverso nome, mentre una funzione normale ha uno e un solo nome.

Perché mai un programmatore dovrebbe usare funzioni senza nome? Il motivo principale risiede nell'immediatezza: sono parti di codice di facile scrittura, tipicamente formule matematiche, il cui uso è in porzioni di codice "vicine" a quello in cui vengono definite. Oppure ancora si tratta di shortcut, cioè di un modo veloce per passare mini-funzioni ad una super-funzione che le richiama all'interno di se stessa - il caso, nell'esempio sotto in Java8, della gestione degli eventi nei controlli:

// Lambda in Java 8
button.addActionListener( (e) -> {
        System.out.println("The button was clicked. From lambda expressions !");
});


C'è però una questione: quando passo una funzione anomima ad un'altra funzione, qual è il "tipo" con cui la identifico? In altre parole: se scrivo un metodo che prende come input una funzione lambda, come sarà la "firma" di quel metodo? Qual è insomma il tipo di una funzione lambda?

La questione è cruciale nei linguaggi fortemente tipizzati, dove è necessario identificare sempre il tipo di un oggetto per poterlo passare.

In Scala, che è un linguaggio fortemente tipizzato, la cosa viene risolta in modo elegante, cioè dando al tipo "funzione" una sintassi propria. Di seguito l'esempio di una High Order Function, cioè di una funzione che prende in input un'altra funzione:

function def highOrderFunction(func: Double => Double, v: Double ):String = {
        
        val result = func(v)
        result.toString();
        
}

Il primo parametro dice che deve essere passata una "funzione" che ritorna un numero decimale Double e prende in input un altro Double. Quindi, in Scala, la domanda non ha molto senso: il tipo di una funzione non è necessario specificarlo, perché il linguaggio ha una sintassi propria per definire un placeholder di funzione, che è il seguente:

(Input Parameters) => (Expression)


Però in altri linguaggi la questione si pone eccome. Ad esempio in C#. In questo linguaggio una funzione lambda viene definita come segue:

(double radius) => { radius * radius * Math.PI}


Ma se voglio "tradurre" la funzione Scala che abbiamo visto sopra (highOrderFunction) in C#, ho bisogno di sapere di che "tipo" è la funzione lambda.

Bene, in C# esistono due tipi (in realtà sono delegates) che rappresentano procedure e funzioni, sia che queste siano normali, e quindi nominali, sia che siano anonime, o lambda. Consideriamo di avere una procedura "VoidProcedure", che prende in input un intero, e una funzione "SimpleFunction" che prende in input un intero e ritorna un decimale:

static void VoidProcedure(int i)
{
    Console.WriteLine(i);
}

static double SimpleFunction(int i)
{
    return (double)i/2;
}


I tipi che le possono rappresentare sono:
Per cui si può scrivere un programma per invocarle indirettamente attraverso questi due nuovi tipi (delegati):

static void Main(string[] args)
{
    Action myAction = new Action(VoidProcedure);
    myAction.Invoke(123);           // Prints out "123"

    Func myFunc = new Func(SimpleFunction);
    Console.WriteLine(myFunc(5));   // Prints out "2.5"

    Console.ReadKey();
}


Ora, utilizzando al posto delle funzioni, le funzioni lambda, lo stesso programma diventa:

static void Main(string[] args)
{
    Action myAction = new Action(

        // Lambda procedure
        (i) => Console.WriteLine(i)

        );
    myAction.Invoke(123);           // Prints out "123"

    Func myFunc = new Func(
               
        // Lambda function
        (i) => (double)i/2
                
        );
    Console.WriteLine(myFunc(5));   // Prints out "2.5"

    Console.ReadKey();
}


In Java, i tipi lambda sono addirittura sei:

  • Predicate: una funzione che torna un booleano (normalmente per fare query)
  • Consumer: simile alla Action di cui sopra
  • Function: simile alla Func di cui sopra
  • Supplier: una funzione factory, che genera oggetti di tipo
  • UnaryOperator: funzione unaria che trasforma un oggetto
  • BinaryOperator: funzione binaria che trasforma due parametri in un valore di ritorno.

Cosicché il nostro esempio, in Java8, può scriversi come:

package lambdajava;

import java.util.function.Function;

public class LambdaJava {

    public static void main(String[] args) {

        byte[] ch = null;
        Function<Integer, Double> myFunc = i -> (double)i/2;
        System.out.println(myFunc.apply(5));
        
    }
      
}

 

martedì 20 agosto 2013

Funzioni "First Class" e "Higher Order" nella Programmazione Funzionale



In un recente post ho parlato della Programmazione Funzionale (FP) come di un paradigma di programmazione per computer che è sostanzialmente esente da side-effect, cioè a dirla in modo un po' brutale: è esente da comportamenti anomali a run-time.


In pratica, un programma scritto in FP pura si comporta come un foglio Excel. Si è mai visto un foglio Excel avere comportamenti anomali? Ci sono dei valori in input, ci sono delle formule e tutto quello che si ottiene sono dei valori di output che derivano dall'applicazione di quelle formule.

In modo simile, un programma FP è una funzione che prende come input una funzione - quindi, si potrebbe dire: una formula - e dà in output un certo risultato. A complicare le cose, c'è il fatto che una funzione FP solitamente prende in input una funzione che a sua volta prende in input una funzione e così via, fin quando ce ne sia bisogno per realizzare lo scopo del programma.

Per indicare questo tipo di comporamento, si dice che un generico linguaggio FP supporta le First Class Functions.

Una funzione, per essere "First Class", deve avere questa caratteristica: può essere passata ad un'altra funzione come qualsiasi altro valore.

Facciamo un esempio. (L'esempio in basso è scritto in linguaggio Scala, che è un linguaggio di programmazione che supporta molto bene il paradigma funzionale).


val areaDelCerchio = (raggio: Double) => { 
    raggio*raggio*Math.PI 
}
    
def printResult(result: Any) {
    println("L'area del cerchio e' : " + result.toString)
}
    
printResult( areaDelCerchio(10.0) )


La formula dell'area del cerchio viene memorizzata come valore (val). Questo basta per far sì che Scala possa dirsi un linguaggio dove le funzioni sono First Class, cioè vengono trattate come valori di prima classe, come lo sono solitamente gli interi o le stringhe. Significa che qualunque funzione può prendere come parametro un valore di prima classe: quindi, tipi elementari, oggetti e funzioni.

La funzione printResult è una funzione che si dice di ordine superiore, Higher Order Function, perché può prendere come parametro un qualsiasi valore e - anche! - una funzione.

Da un punto di vista di controllo dei tipi, la funzione/valore areaDelCerchio prende come parametro un Double (raggio, un valore decimale a doppia precisione) e ritorna un Double.

Qualsiasi oggetto in Scala - e quindi un Double, o una First Class Function - può essere convertito in Stringa. Ed ecco che printResult prende come parametro Any, cioè qualsiasi tipo o funzione, che possa essere rappresentato come stringa - che possegga il metodo .toString.

Poichè la funzione areaDelCerchio non mantiene variabili di stato e non accetta input dall'esterno che potrebbero modificarla, il suo comportamento è predicibile a priori ed esente da side-effect.

Una funzione Higher Order che prende come input tipi semplici o funzioni o funzioni di funzioni, ha un comportamento sempre predicibile e, una volta compilata, sarà esente da bug a run-time. Detto in altri termini: se un programma funzionale puro si compila - quindi non dà errori a compile-time - sarà esente da bug.

La capacità di esprimere un programma per computer, anche complesso, in termini di Higher Order Functions è dunque una garanzia che lo stesso, se si compila, avrà un comportamento predicibile e senza malfunzionamenti.

Se si pensa alle ingenti risorse che vengono impiegate normalmente in informatica per il test e il controllo della qualità del software, le implicazioni economiche di un simile approccio alla programmazione sono del tutto evidenti.


giovedì 7 marzo 2013

Programmazione asincrona in C# 5

C# versione 5 rende l'utilizzo della programmazione asincrona piuttosto agevole attraverso l'utilizzo di un pattern molto semplice e di due keyword: async e await.



Utilizzare codice "asincrono" è una necessità non solo quando si vuole parallelizzare l'esecuzione di procedure, ma anche quando si vuole rendere la logica di business indipendente dal codice che gestisce e muove l'interfaccia grafica. L'idea è che nessuna operazione debba "stoppare" l'esecuzione del codice deputato a gestire l'input dell'utente o a fornirgli un feedback.

Tanto più urgente è questa necessità quanto più il device ha processori poco potenti: che è il caso tipico dei device mobile. Ad esempio, il framework di programmazione di Windows Phone, WinRT, si basa pesantemente sul concetto di programmazione asincrona, ed il suo uso è obbligatorio. Non è possibile, giusto per citare un caso, in WinRTleggere un file in sincrono: è invece necessario predisporre il codice asincrono, in modo che mentre le operazioni di lettura del file sono in esecuzione, l'interfaccia e il resto del programma continuano a funzionare in parallelo.

La gestione della programmazione asincrona, benché semplice, è piuttosto controintuitiva. Su MSDN si legge che "l'operatore await dice al compilatore che il metodo marcato async non può continuare dopo quel punto fino a che il processo asincrono che si aspetta non è terminato". Cerchiamo di capire cosa significa con un esempio.

Supponiamo di avere una ipotetica funzione di business che ci impiega molto tempo per completare. Ad esempio questa, che su un portatile non troppo vecchio impiega qualche secondo:

static long LongRunningComputation(int i)
{
    Random cycleSeed = new Random();
    long result = 0; int rnd = 0;
    for (long j = 0; j < cycleSeed.Next() * 1E5 + 3E6; j++)
    {
        rnd = cycleSeed.Next(11);
        result += (rnd % 2 == 0) ? rnd : -rnd;
    }
    return result;
}

La prima cosa che occorre fare è incapsulare questa funzionalità in un metodo asincrono. Ogni metodo asincrono è tale se ritorna un oggetto Task. Un oggetto Task si costruisce con una Factory che si chiama Task.Run e prende in input una funzione lambda qualsiasi, con questa sintassi:

static async Task LongTaskAsync(int i)
{
    Task longOperation = 
            Task.Run(() > LongRunningComputation(i));

    return await longOperation;
}

La prima istruzione serve per costruire l'oggetto Task. Questo è un oggetto che mantiene lo stato e le informazioni sul processo asincrono che è in corso. Il fatto che la nostra operazione ritorni un intero viene riflesso nel fatto che Task è di fatto un contenitore generico (di un intero lungo).

La funzione lambda è in grado di "leggere" i parametri che sono in scope nel momento in cui è definita, quindi non c'è bisogno di specificare che intendiamo passargli l'intero "i" - questa cosa io ci ho messo francamente un po' per capirla... io avrei messo

((i) => LongRunningComputation(i))

 però il parametro di Task.Run è un delegato che non accetta parametri!

La norma vuole che ogni funzione "asincrona" abbia un nome che termina in "Async" e non ci adeguiamo. La parola "await" significa che questo metodo deve aspettare il termine dell'operazione "LongRunningComputation" prima di tornare un valore che abbia senso! Infatti il codice LongRunningComputation viene lanciato in asincrono, e quindi la linea di codice successiva viene eseguita immediatamente.

Senza la programmazione asincrona, si potrebbe pensare di costruire una funzione che esegue due chiamate all'operazione lunga e somma i loro risultati, così:

static long GoInLineNormally()
{
    Console.WriteLine("Going in sequence, normally");
    long x1 = LongRunningComputation(11);
    Console.WriteLine("X1 (NORMAL) = " + x1);
    long x2 = LongRunningComputation(22);
    Console.WriteLine("X2 (NORMAL) = " + x2);
    return (x1 + x2);
}

Siccome abbiamo detto che l'operazione lunga ci mette grossomodo due secondi, la procedura di cui sopra ci metterebbe circa quattro secondi per essere eseguita.

Ma abbiamo la programmazione asincrona, e quindi è lecito pensare che le due possano essere lanciate sue due thread differenti, e quando ciascun thread esce con un risultato, sommarli e stamparli a video.

static async Task GoInParallelAsync()
{
    Console.WriteLine("Going in parallel");

    var t1 = LongTaskAsync(11);
    var t2 = LongTaskAsync(22);

    await Task.WhenAll(t1, t2);

    Console.WriteLine("X1 (PARALLEL) = " + t1.Result);
    Console.WriteLine("X2 (PARALLEL) = " + t2.Result);
    return (t1.Result + t2.Result);
}


Per farlo abbiamo lanciato LongTaskAsync e poi, attraverso la funzione Task.WhenAll, abbiamo "aspettato" che entrambi finissero per raccogliere i risultati. L'esecuzione totale, come ci aspettavamo è di circa due secondi invece che quattro.

Ricapitolando. Se un metodo asincrono viene lanciato con l'operatore "await", l'esecuzione si ferma finché il metodo non ha ritornato un risultato - ma questo metodo viene comunque lanciato su un thread differente rispetto al programma che lo ha lanciato, il quale può ad esempio continuare così ad aggiornare l'interfaccia grafica e a rimanere in ascolto di eventuali eventi. Se invece un metodo asincrono viene lanciato senza l'operatore await, la linea successiva di codice viene eseguita immediatamente, e il controllo sull'esecuzione del task asincrono è demandato ai metodi della classe Task.

Infatti, se lanciamo con:

static async Task GoInLineAsync()
{
    Console.WriteLine("Going in sequence, but async");
    long x1 = await LongTaskAsync(11);
    Console.WriteLine("X1 (SEQUENCE) = " + x1);
    long x2 = await LongTaskAsync(22);
    Console.WriteLine("X2 (SEQUENCE) = " + x2);
    return (x1 + x2);
}


il codice esegue prima LongTaskAsync(11) e solamente dopo aver ottenuto il risultato (ciò che è espresso dall'operatore await), lancia il LongTaskAsync(22).

Questo codice, benché funzionalmente identico a GoInLineNormally è molto diverso dal punto di vista del comportamento! Il primo infatti è rigorosamente sincrono: ogni linea di codice viene eseguita solo e soltanto se quella precendente è terminata. Il secondo, invece, attraverso l'operatore "await" dice al compilatore: adesso esegui in asincrono su un thread differente LongTaskAsync, e aspetta che il metodo asincrono sia terminato prima di proseguire con la prossima linea di codice.

E' da notare in particolare il codice entry point, Main, che richiama le procedure scritte sopra:

static void Main(string[] args)
{
    Console.WriteLine("AYNC/AWAIT TEST v.1.0");
    Console.WriteLine();

    //long r = GoInLineNormally();
    var t = GoInLineAsync();
    //var t = GoInParallelAsync();

    Console.WriteLine("END TEST (Is it really ended?)");
    Console.WriteLine("Result = " + t.Result);
    Console.WriteLine();
    Console.ReadKey();

}

Domanda: quando viene stampata la linea "END TEST"?

Alla fine dell'esecuzione dei vari metodi GoIn...? La risposta è sì, se si tratta di GoInLineNormally(), ma è no in entrambi gli altri casi: si tratta di metodi asincroni che ritornano subito (non c'è await)! Quindi "END TEST" non è proprio un messaggio di End, perché viene stampato immediatamente, mentre i metodi asincroni sono in esecuzione. Viceversa, "Result =" viene stampato effettivamente alla fine dei calcoli, perché il valore di t è "awaited" da t.Result.

E se avessimo voluto "aspettare" l'esecuzione GoInLineAsync() prima di scrivere "END"? Non avremmo potuto farlo! Infatti un metodo che contiene una chiamata "await" deve per forza essere marcato "async". Ma il metodo Main non può essere "async"! Quindi non abbiamo potuto scrivere, per esempio:

var t = await GoInLineAsync()

Se avessimo marcato il metodo Main come "async", avremmo detto al compilatore che quel metodo va eseguito in asincrono e che deve ritornare immediatamente al chiamante, per poi "rientrare" quando il metodo sia terminato: due cose che un programma a console, evidentemente, non può fare.


giovedì 28 febbraio 2013

First Class Functions in Scala


A volte è necessario passare come argomenti dei metodi o delle funzioni non un parametro normale come un intero o una stringa, ma un'altra funzione. Ad esempio vorremmo scrivere un metodo che applica una somma o una moltiplicazione di due numeri, e vogliamo passargli come argomento la funzione "somma" o la funzione "moltiplicazione".

Un esempio meno banale: vorremmo scrivere una funzione di sorting che prende in input la collezione di oggetti da ordinare e l'algoritmo di sort. Questa funzione avrebbe quindi due parametri: la collezione e una funzione con l'implementazione dello specifico algoritmo.

Dunque vorremmo costruire una procedura che esegue una determinata operazione sui suoi parametri, e vorremmo passare come parametro l'operazione stessa, in modo da rendere la procedura del tutto generica, e perciò anche riutilizzabile.

Normalmente, nella programmazione orientata agli oggetti, questo si ottiene con un pattern che si chiama "Functor". Il Functor è un'interfaccia che espone un metodo che includerà la nostra funzione. Sta poi alla particolare implementazione dell'interfaccia stabilire se quella funzione è, ad esempio, una moltiplicazione o una somma.

Posto che in Scala le interfacce non esistono, ma esistono i "trait", di cui ho parlato in un altro post, si potrebbe pensare di scrivere due classi, Somma e Moltiplicazione, così fatte:

trait Functor {
  def function(x: Int, y: Int) : Int
}

class Somma extends Functor {
  def function(x: Int, y: Int) : Int = (x+y)
}

class Moltiplicazione extends Functor {
  def function(x: Int, y: Int) : Int = (x*y)
}

Cosa sono le "first class functions"? Sono una particolarità del linguaggio che ci permette di passare, come argomento di una funzione o di un metodo di classe, una funzione; esattamente quello che otteniamo con il pattern "Functor".

In questo caso però, noi non passiamo un oggetto che ha come metodo una specifica funzione: noi passiamo direttamente la funzione!

Questa è la sintassi da usare:

object FirstClassFunctions {
  val somma = (x: Int, y: Int) => (x+y)
  val moltiplicazione = (x: Int, y: Int) => (x*y)
}


La variabile "somma" non è né un tipo primitivo (intero o stringa, ad esempio), nè un oggetto. E' una funzione. La prima parte dice quali sono i tipi che la funzione manipola, e la seconda parte è la funzione vera e propria. Somma è una funzione che somma il valore x al valore y. Similmente per moltiplicazione.


object Main {

  // Functor
  val functSomma : Functor = new Somma()
  val functMoltiplicazione : Functor = new Moltiplicazione()

  def testFunctor(f:Functor, x:Int, y:Int) {
    println("Il risultato e' = " + f.function(x,y))
  }

  // First Class
  def testFirstClass(f: (Int,Int) => Int, x:Int, y:Int)  {
    println("Il risultato e' = %d".format(f(x,y)))
  }


  // Main
  def main(args: Array[String]) {

    testFunctor(functSomma, 6, 5)
    testFunctor(functMoltiplicazione, 6, 5)

    testFirstClass(FirstClassFunctions.somma, 6, 5)
    testFirstClass(FirstClassFunctions.moltiplicazione, 6, 5)

  }

}


Il codice di sopra richiama le funzioni sia sotto forma di Functor, che sotto forma di First Class Functions.
Com'è ovvio, la possibilità di passare direttamente funzioni come parametri di metodi, piuttosto che inventare una tassonomia apposita di classi, riduce la complessità del codice, aumenta la leggibilità e quindi in definitiva migliora la qualità del codice sorgente.